Progetto

Il tumore della prostata è la seconda neoplasia più frequentemente diagnosticata nella popolazione maschile mondiale (1). In Italia rappresenta circa il 20% di tutti i tumori diagnosticati negli uomini con età pari o superiore a 50 anni, escludendo i carcinomi della cute (2).

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I tassi d’incidenza variano molto in Italia, con valori più bassi nelle regioni dell’Italia Centrale e Meridionale rispetto alle regioni Settentrionali; questa variabilità potrebbe in parte essere ricondotta alla diversa diffusione nell’utilizzo del test PSA.

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Per un lungo periodo di tempo si è ipotizzato che lo screening attraverso l’esame del PSA degli uomini asintomatici, dopo una certa età, fosse il metodo per identificare precocemente i casi di malattia, trattarli chirurgicamente e prevenirne così il decesso (3). Tuttavia, studi recenti (4) hanno dimostrato come la terapia chirurgica del carcinoma prostatico, ovvero la prostatectomia radicale, possa ridurre la mortalità (totale e per tumore) nei soggetti ai quali il tumore è stato individuato perché sintomatico o con rischio alto. Nei soggetti asintomatici o con tumore a basso rischio, è invece incerto il bilancio tra potenziali benefici in termini di riduzione della mortalità ed effetti avversi che possono influenzare pesantemente la qualità della vita. Anche se l’obiettivo primario di qualsiasi trattamento per il tumore della prostata è di massimizzare la sopravvivenza, negli ultimi anni pazienti e medici dedicano maggiore attenzione alla valutazione dell’impatto di ciascuna terapia sulla qualità della vita, sia in termini generali che relativi alle specifiche funzioni urinaria, intestinale e sessuale (5,6).

Emerge l’importanza di monitorare in chiave epidemiologica questa patologia. L’ipotesi di ricerca è quindi che i profili terapeutici abbiano un’influenza diversa sulla qualità della vita. E’ importante analizzare la variabilità geografica in Italia nel ricorso alla prostatectomia radicale e alle altre tecniche di trattamento.

 

Note

1) Center MM, Jemal A, Lortet-Tieulent J, Ward E, Ferlay J, Brawley O, Bray F. International variation in prostate cancer incidence and mortality rates. European Urology 2012;61:1079-92
AIOM, CCM, AIRTUM. I numeri del cancro in Italia 2012.
2) Available at: http://www.registri-tumori.it/PDF/AIOM2012/I_numeri_del_cancro_2012.pdf Last accessed on 06/2013
3) Brawley OW. Prostate cancer screening: what we know, don’t know, and believe. Annals of Internal Medicine 2012;157(2):135-7.
4) Wilt TJ, Brawer MK, Jones KM, Barry MJ et al, for the Prostate Cancer Intervention versus Observation Trial (PIVOT) Study Group. Radical prostatectomy versus observation for localized prostate cancer. N Engl J Med 2012;367(3):203-13.
5) Gacci M, Livi L, Paiar F, Detti B, Litwin MS, Bartoletti R, Giubilei G, Cai T, Mariani M, Carini M. Quality of life after radical treatment of prostate cancer: validation of the Italian version of the University of California-Los Angeles Prostate Cancer Index. Urology. 2005;66(2):338-43.
6)Gacci M, Simonato A, Masieri L, Gore JL, Lanciotti M, Mantella A, Rossetti MA, Serni S, Varca V, Romagnoli A, Ambruosi C, Venzano F, Esposito M, Montanaro T, Carmignani G, Carini M. Urinary and sexual outcomes in long-term (5+ years) prostate cancer disease free survivors after radical prostatectomy. . Health and Quality of Life Outcomes 2009, 7:94.

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